giovedì 20 ottobre 2011
Sveglia Castelfiorentino!
martedì 11 ottobre 2011
Partiti comunisti uniti a Castelfiorentino contro il fascismo della Lega
lunedì 3 ottobre 2011
Castelfiorentino: il sindaco dell'assurdo
martedì 30 agosto 2011
lunedì 29 agosto 2011
PRC-PCL Castelfiorentino su caduti sul lavoro
Castelfiorentino entra oggi nella cronaca nera, quella dei caduti sul lavoro. Alla famiglia di Ndoc Gomila va tutto il nostro cordoglio.
La tragedia avvenuta stamattina, 29 Settembre, é paradigmatica nell'Italia di oggi, nella quale la Valdelsa, e la Toscana in generale, non sono isole felici. Ndoc, cittadino albanese da poco trasferitosi a Castelfiorentino alla ricerca di un lavoro onesto, é caduto dal tetto sul quale stava effettuando delle riparazioni. Ndoc aveva tre figli da mantenere, era stato assunto a nero e non era stato regolarizzato; i "giornali" oggi già strillavano della morte di un altro "irregolare". Ci teniamo a dire che qui, come in tutta Italia, di veramente irregolare c'é soltanto il fatto che si continui ad assumere a nero, e soprattutto che si continui a chiamare ditte per svolgere dei lavori senza assicurarsi della regolarità dei contratti né se i lavoratori prendono le dovute precauzioni di sicurezza. Il "datore di lavoro" di Ndoc, anch'esso un migrante, é tutt'ora in arresto, ma chi ha fornito il lavoro sembra non subirà nessuna conseguenza.
Questo é paradigmatico della situazione attuale, in cui prima della sicurezza, si pensa al risparmio. In ogni appalto, pubblico o privato che sia. Questo rispecchia un modo di pensare e di agire errato, in cui si mettono all'ultimo posto i diritti dei lavoratori; anche nel caso dei lavoratori stranieri, é bene ricordare che essi si trovano discriminati soprattutto in quanto sono minori i loro diritti come lavoratori, a causa di un intricato sistema di leggi.
Sulle classi lavoratrici (italiane o di origine straniera, non fa differenza) il governo e i padroni (appoggiati dal PD e dai sindacati "amici", direttamente o indirettamente) fanno ricadere il peso di una crisi economica causata dai padroni stessi.
Non é possibile tornare sull'argomento della sicurezza sul lavoro e della precarietà solo dopo che le classi subalterne hanno pagato con un'altra vittima. A queste tragedie si aggiungono quelle giornaliere dei licenziamenti, della disoccupazione e della vita precaria.
Come lavoratori di Castelfiorentino diciamo che é l'ora di finirla con chi si riempie la bocca con la "sicurezza" e i "diritti", mentre normalmente agisce per favorire ogni giorno le pratiche del lavoro nero e dello sfruttamento. Diciamo anche basta allo sciacallaggio di chi usa queste tragedie per farne propaganda razzista e xenofoba.
PRC - FdS Castelfiorentino
PCL Castelfiorentino
URBANISTICA A CASTELFIORENTINO - Il PD usa la stessa arma di Berlusconi
URBANISTICA A CASTELFIORENTINO
La risposta del Sindaco Occhipinti e dell’Assessore Giglioli alla nostra domanda posta alla fine di luglio in Consiglio Comunale, ci farebbe sorridere, se non ci fosse da piangere.
La nostra domanda era: è opportuno, è buona prassi, è etico che il progettista di un piano di lottizzazione che prevede la costruzione di villini sia il fratello dell'Assessore ai lavori Pubblici, facente parte della Giunta che governa il territorio dove devono essere costruiti i villini stessi?
Per tutta risposta abbiamo ottenuto delle parole stupefacenti (si veda Antenna 5 Cronaca del 2 agosto
http://www.antenna5.tv/index.php/a5cronaca/10143-a5-cronaca-02-agosto-2011)
Il metodo è lo stesso usato da Berlusconi: se ti fanno una domanda scomoda, tu punta il dito contro colui che ti ha fatto la domanda e coprilo di ridicolo oppure massacralo con le parole.
Ci piacerebbe sapere che cosa ne pensa Roberto Saviano (tirato in ballo dall’Assessore Giglioli) della macchina del fango richiamata dall’assessore stessa. Quale sarebbe il fango che noi avremmo sollevato? Nessuno ha sostenuto che ci siano state pratiche men che lecite, noi abbiamo richiamato l’attenzione su una questione etica e di principio.
Alle parole di Sindaco e Assessore, noi rispondiamo che:
Abbiamo chiesto, in più di una occasione durante i Consigli Comunali, quale sia la disponibilità di immobili inutilizzati nel nostro Comune e quale sia la richiesta di immobili. L’Amministrazione ha sempre risposto che non lo sa.
Che senso ha quindi continuare a costruire case, quando non si conosce di quanto patrimonio immobiliare il nostro Comune dispone e quale sia la richiesta di case? Quale è la politica di questa Amministrazione in merito all’edilizia residenziale? Siamo contrari a continuare a consumare territorio inutilmente.
Il Sindaco e l’Assessore, con le loro parole, sembrano assolutamente estranei alle scelte urbanistiche di questa Amministrazione, come se non fossero loro a decidere cosa si deve o non si deve fare in questo Comune ma fossero lì per caso. A questo punto ci chiediamo chi decida della gestione del territorio nel nostro Comune. L’urbanistica e i lavori pubblici sono settori molto importanti per un’Amministrazione comunale, creano posti di lavoro, consumano territorio, fanno girare molti soldi, per questo è necessaria la massima chiarezza.
Quella che noi poniamo, è una questione di etica politica. Il conflitto di interessi nell’Urbanistica del nostro territorio sembra essere stato sempre abbastanza presente, ma mai nessuno (Consiglio Comunale, partiti, tecnici, cittadini) sembra essersene accorto. Il cittadino deve potersi fidare degli Amministratori, per questo le situazioni di conflitto di interessi devono essere evitate, a prescindere dalla correttezza di comportamento degli Amministratori (che nessuno, per altro, ha mai messo in dubbio).
Invece di scaldarsi tanto, Occhipinti e Giglioli diano una risposta alla nostra domanda, perché ad oggi non ce n’è pervenuta alcuna che sia pertinente alla nostra domanda.
Dal livello locale al livello nazionale, il PD ha notevoli conflitti di interesse, essendo contemporaneamente coinvolto nel governare territori e nell’amministrare aziende, patrimoni, istituti di credito locali e nazionali, aziende semi-pubbliche di gestione dei servizi e beni comuni, etc…
Per questi motivi, finché il PD non risolverà la questione del conflitto di interessi, non è e non sarà mai una valida alternativa al berlusconismo in questo Paese. Proprio perché ne utilizza le stesse modalità.
Gruppo Consiliare PRC-Cittadini per Castelfiorentino
sabato 30 luglio 2011
Che amministrazione é quella che non pensa ai suoi cittadini?
Il piano prevede la realizzazione di 44 villette di pregio; il Gruppo Consiliare del PRC-Cittadini per Castelfiorentino ha votato contro: poiché a Castelfiorentino ci sono molti immobili vuoti, a fronte di quale domanda si fanno dei villini di pregio??
In un momento in cui la crisi abitativa é all'ordine del giorno e, purtroppo, gli sfratti stanno diventando "cronaca quotidiana" (cresciuti del 110% in 2 anni - dati Sunia), il Comune non ha praticamente nessun appartamento a disposizione delle emergenze e non esiste un piano attuativo per case a canone concordato, che senso ha variare, costruire e consumare territorio a fronte di un numero sconosciuto di immobili vuoti e una domanda di immobili in calo?
Inoltre abbiamo rilevato che uno dei progettisti è fratello dell'attuale Assessore ai Lavori Pubblici Giglioli.
Ci poniamo e poniamo alla maggioranza PD la seguente domanda: è opportuno, è buona prassi, è etico che il progettista di un piano di lottizzazione che prevede la costruzione di villini sia il fratello dell'Assessore ai lavori Pubblici, facente parte della Giunta che può autorizzare o meno la costruzione dei villini?
Secondo noi, non è corretto: chi fa l'Assessore, non dovrebbe avere dei parenti stretti che presentano consulenze, progetti e quant'altro.
Purtroppo quello che accade oggi è prassi nel nostro Comune ed è accaduto anche in passato con altri assessori nelle precedenti Amministrazioni.
Dal punto di vista economico, sappiamo bene che l'edilizia é un modo semplice (non sempre corretto) per creare posti di lavoro (non fissi) e far girare soldi. Il destino del Consorzio Etruria dovrebbe aver insegnato qualcosa... Maggiormente la bolla immobiliare statunitense. Ma il PD e la maggioranza tutta pensano che l'investimento cieco e senza pianificazione sociale sia il metodo per uscire dalla crisi, o forse peggio ancora che la crisi sia giá passata. Quante case, magari costruite pure bene, ci ritroveremo presto vuote perché nessuno puó comprarle? Non riteniamo che questo corrisponda ad amministrare correttamente il territorio.
Gruppo Consiliare PRC-Cittadini per Castelfiorentino
mercoledì 15 giugno 2011
Un risultato che parla chiaro: SERVONO PIU' PARTECIPAZIONE E PIU' PESO AI BENI COMUNI
Un risultato che parla chiaro:
SERVONO PIU' PARTECIPAZIONE E PIU' PESO AI BENI COMUNI
Il raggiungimento del 57% di votanti ha sancito la riuscita dei 4 referendum. Questi riguardavano leggi volute dai governi Berlusconi (con qualche colpa anche dell’ultimo governo Prodi), non leggi di secondaria importanza bensì capisaldi della sua politica economica (privatizzazioni sempre più massicce), energetica (nucleare prima delle rinnovabili) e della sua “politica” personalistica (legittimo impedimento). Anzi, quest’ultimo tocca in modo inequivocabile lo scopo principale della politica della persona Berlusconi: salvarsi dai procedimenti penali, eludere la giustizia, garantirsi l’impunità.
La vittoria referendaria è quindi la vittoria di chi combatte quel tipo di politica, contro il prevalere degli interessi privati su quelli pubblici, contro l’accentramento del potere energetico in poche mani a scapito della salute dei cittadini e delle generazioni future, contro i privilegi di chi comanda, chiunque esso sia.
Questa vittoria ha avuto come fondamento l’impegno di tutti i comitati, liberi cittadini ed organizzazioni di base, che si sono mossi immediatamente su obiettivi concreti al di là di ogni appartenenza partitica o extrapartitica.
Ovviamente, non è una vittoria di uno o dell’altro partito: oggettivamente hanno vinto la partecipazione, i beni comuni, l’impegno civile, la volontà di uguaglianza di fronte alla legge.
Vorremmo qui fare dei distinguo per quanto riguarda l’azione dei partiti. Ce ne sono stati alcuni che hanno appoggiato questi movimenti di base fin da subito, con la partecipazione dei propri militanti, e altri partiti (alcuni auto - definitisi anche “anti-berlusconiani”) che hanno ostacolato il lavoro dei movimenti. Al primo gruppo appartengono tutti i partiti a sinistra del PD, con l’aggiunta dell’IdV, basta riflettere sul fatto che molti di essi (i partiti comunisti) mettono i beni comuni come primo punto nei loro programmi e soprattutto nella pratica quotidiana. Al secondo gruppo, invece, appartengono alcuni partiti di destra (autodefinitisi “destra sociale”, in realtà neofascisti), il centro ultracattolico e lo stesso PD. Mentre per destra e centro è superfluo elencare le prove della loro contrarietà, nella pratica, all’acqua pubblica e allo sviluppo delle rinnovabili, per il PD il discorso si complica. Bersani si è sempre detto favorevole al nucleare (che ritiene/riteneva necessario), mentre le uniche voci di dissenso arrivavano dall’area Marino.
In particolare, sui referendum riguardanti l’acqua pubblica, il PD, che ipocritamente nelle ultime settimane ha aderito al fronte del SI, non ha perso occasione per boicottare la raccolta di firme e, anzi, portare avanti sul territorio nazionale la nascita e lo sviluppo di SpA per la gestione dell’acqua come degli altri servizi pubblici.
A Castelfiorentino i manifesti sugli appositi spazi di affissione per i referendum sono lí a dimostrare che, malgrado il PD sia riuscito ad aggiudicarsi oltre la metá degli spazi di affissione, abbia poi coperto circa un terzo di tali spazi.
A livello locale i nostri militanti hanno sempre in mente il deciso, esagitato intervento dell’ex-segretario del PD castellano contro dei giovani che raccoglievano le firme per la legge di Iniziativa Popolare sull’acqua pubblica (primavera 2007).
Ci ricordiamo anche che il sindaco Occhipinti non ha concesso nel 2010 l’autorizzazione a raccogliere le firme per questo referendum in Piazza Gramsci durante il Primo Maggio: scelta istituzionale? Il fatto strano è che la CGIL (di cui Occhipinti ha pure fatto parte!) concesse invece la raccolta nello spazio privato dove ogni anno si festeggia la festa dei lavoratori a Castelfiorentino.
Abbiamo, infine, dei seri dubbi sulla volontà di ripubblicizzare il servizio idrico e altri beni comuni (perché QUESTO è il messaggio del voto referendario!) da parte del PD, in quanto questo partito non solo non si distacca dall’esempio locale di gestione finalizzata al profitto dell’acqua pubblica, l’ex sindaco Regini, ma non perde occasione (perfino in consiglio comunale!) di innalzarlo ad esempio di corretta gestione.
Due pesi e due misure? Ipocrisia? Piede in due scarpe?
La politica del PD a livello nazionale e locale si basa sull’attuazione della gestione privata e sullo smantellamento dei servizi pubblici, quindi la tardiva adesione al fronte del SI non nascondere questo dato di fatto.
Questo referendum, lo ripetiamo, è stato vinto dai cittadini che vedono nella partecipazione e nei beni comuni il motivo di lotta politica. Tutti i partiti che finora non l’hanno fatto, devono tenere conto di questi enormi segnali sociali.
Circolo PRC-FdS Castelfiorentino - Montaione
domenica 3 aprile 2011
venerdì 18 marzo 2011
Quale Italia unita, oggi?
La Lega Nord ha da sempre operato per la divisione dell'Italia ed invece di incorrere nelle previste e doverose sanzioni di legge, ha avuto il sostegno di Bertlusconi perchè necessaria alla maggioranza di governo.
L'opposizione della Lega ai festeggiamenti del 17 marzo 2011, mette in evidenza il reale contenuto del “patriottismo” di La Russa e soci: vuota retorica reazionaria e guerrafondaia in contrasto con la Costituzione ed il Risorgimento, retorica pronta a soprassedere alle posizioni antinazionali della Lega per squallidi interessi di poltrone governative.
La contraddizione delle missioni di “pace” del nostro esercito con l'articolo 11 della Costituzione è chiara come il sole.
Così come lo è la contraddizione tra il vuoto “patriottismo” della destra con la sudditanza del nostro governo al dictat statunitense ed alle ingerenze della gerarchia cattolica.
Ma tali posizioni contrarie alla nostra indipendenza nazionale non sono nate con l'attuale governo: una breve analisi storica ci mostra che il Risorgimento, al di là delle mire espanzionistiche della monarchia piemontese, fu un movimento di massa ed i sui dirigenti a partire da Garibaldi, furono progressisti e popolari.
Un movimento di massa di rivalsa contro invasori e tiranni, che fu peró usato dalla nobiltá piemontese e italiana tutta. Le differenze tra quello prodotto dall'unificazione dell'Italia e quello che fu la Comune di Parigi del 1871 sono infatti enormi. Non ci dimentichiamo l'analisi di Gramsci e il fatto che la borghesia industriale consideró il meridione come prima colonia, non come parte integrante del nuovo Stato, in barba purtroppo a Garibaldi, Mazzini e Salvemini.
Il Risorgimento si collega con un filo rosso alla Lotta di Liberazione Antifascista: i partigiani come gli eroi risorgimentali morirono al grido di VIVA L'ITALIA, combatterono contro l'oppressione straniera e contro la reazione, nel primo caso contro il fascismo asservito al nazismo tedesco, nel secondo contro i sovrani assoluti degli staterelli italiani, contro la dominazione austriaca, contro il regime teocratico-medioevale dei papi.
Non a caso nel 1911 il Vaticano ostacolò in ogni modo i festeggiamenti del cinquantenario dell'unità d'Italia perchè la “libera” chiesa in libero Stato rimpiangeva il potere temporale perduto, rimpiangeva lo stato PONTIFICIO TEOCRATICO ED ASSOLUTISTICO, NON ERA SODDISFATTA DI ESSERE LIBERA di esercitare la sua influenza morale e religiosa, pretendeva il potere che gli era stato strappato con la Breccia di porta Pia.
Fortunatamente per le gerarchie cattoliche arrivò “l'uomo della provvidenza” (Mussolini) che con i patti lateranensi assicurò privilegi economici e giuridici alla Chiesa, asservì la scuola pubblica al Vaticano riconoscendo all'insegnamento della dottrina cattolica la posizione di “fondamento e coronamento dell'istruzione pubblica”.
La collusione del Vaticano al regime fascista toccò il culmine con l' ”opposizione” reticente e velata alle leggi raziali e con la persecuzione degli ebrei (senza nemmeno aver fatto finta di opporsi alla persecuzione dei nemici politici del fascismo).
L'asservimento dello Stato Italiano a quello Pontificio simboleggiata dall'onnipresente crocifisso nelle scuole e negli uffici pubblici continua a vincere e prosperare nel dopoguerra e trova nella Democrazia Cristiana il suo fido scudiero.
Questo percorso storico permette di capire il cambiamento della posizione del Vaticano nei confronti dello Stato italiano: non più opposizione reazionaria ad uno Stato liberale e laico, ma benevolenza e paterno amore verso uno Stato asservito alle gerarchie ecclesiastiche.
L'indipendenza nazionale, la laicità dello Stato, la più ampia libertà religiosa ed il rifiuto di qualsiasi privilegio a religioni che di fatto divengono religione di Stato devono divenire battaglie di progresso non solo estranee a inopportune guerre di religione, ma necessarie ad una autentica libertà di pensiero, sia religioso che agnostico, che ateo.
Come Gramsci mise in evidenza, la questione Cattolica é peculiare per la storia contemporanea del nostro paese ed i progressisti, i comunisti a maggior RAGIONE, devono far leva su ciò che unisce la dottrina cattolica agli ideali ed ai propositi di uguaglianza e lottare contro l'integralismo religioso asservito ai potenti e funzionale alla reazione.
Orlando Simoncini
Seg. PRC – FdS Castelfiorentino - Montaione
martedì 15 febbraio 2011
Martiri, memoria o revanscismo fascista?
Martiri, memoria o revanscismo fascista?
Anno dopo anno il "Giorno del ricordo" sta facendo percolare la sua vera motivazione all'interno della societá italiana. La festa dell'11 Febbraio, inserita sulla carta per commemorare le migliaia di vittime delle foibe, aveva ed ha un intento chiaro: sdoganare il fascismo, legandolo ad un nuovo orgoglio nazionale, ricostruire una memoria storica fasulla, fatta di numeri sensazionalistici e storicamente sbagliati, falsi, bugiardi. Condannare il movimento partigiano jugoslavo e accomunare tutti i partigiani a sentimenti di efferatezza e vergogna nazionale.
Ci stanno riuscendo, perche' mentre noi agiamo in profondita' laddove possiamo essere ascoltati (riportando fatti storici, numeri, dati, realta'), i nuovi fascisti hanno la strada aperta dei mezzi di comunicazione di massa e di orde di leccapiedi che grondano pieta' per dei martiri che non ci sono stati.
Gli effetti si vedono. La notte dell'11/2 di quest'anno e' stata bruciata, in pieno centro cittadino, la bandiera del circolo PRC di Castelfiorentino. Strana e plateale, per essere una ragazzata.
Ovvio dire che il PRC non fa un passo indietro su tutto quello che sta facendo, oggi, con quel circolo, cioe una serie di "cattiverie ignobili" : distribuzione di pane, pasta, vino, a costi bassissimi, senza fine di lucro. GAP, ripetizioni gratuite, distribuzione di vestiario usato e pulito a costo zero, coadiuvazione nella nascita di comitati cittadini per la difesa della scuola pubblica, per la corretta gestione dei rifiuti e delle rinnovabili, per l'integrazione sociale, lotta per la casa, appoggio alla FIOM e lotta, continua, duratura, per i diritti dei lavoratori.
In tutto questo, GC e PRC si stanno muovendo uniti a Castelfiorentino e in tutta la valdlesa, spesso e molto volentieri senza il nome del partito. Non faremo un passo indietro e continueremo a denunciare e a combattere il fascismo "sotto qualsiasi forma o nome"