giovedì 20 ottobre 2011

Sveglia Castelfiorentino!


Nostro malgrado, constatiamo che l’Amministrazione Comunale sta portando avanti il progetto del rifacimento della parte interna di Piazza Gramsci. Nel 2009 è stato affidato l’incarico per il rifacimento della piazza allo Studio Guicciardini e Magni per una prima tranche di € 709.000 (fonte: relazione previsionale e programmatica 2011-2013).
 
L’intervento non è tra le priorità della nostra comunità: prima di rifare Piazza Gramsci sarebbe opportuno, per esempio, ristrutturare il Centro storico Alto oppure sistemare i tetti delle scuole materne e elementari (in primis Don Minzoni e Tilli), in quanto piove dentro le aule. 
 
Altro intervento necessario sarebbe quello di sostituire le lampade dell’illuminazione pubblica con lampade a basso consumo: quest’anno si è verificato un aumento nel pagamento delle utenze di 130.000 €.
 
Se il Comune investisse in illuminazione pubblica a basso consumo, ammortizzerebbe il costo attraverso una riduzione delle spese della bolletta dell’energia elettrica.
 
Si possono trovare tanti interventi prioritari rispetto a Piazza Gramsci, ma, nonostante questo l’Amministrazione va avanti per la strada intrapresa. Una delle motivazioni sarebbe quella che c’è un finanziamento della Regione.
 
La Regione Toscana ha stanziato fondi per la realizzazione di strutture di vicinato per il turismo e il commercio e al paese di Castelfiorentino vanno 266.000 €. Il costo del rifacimento della parte interna di Piazza Gramsci fu stimato 2 anno fa in quasi 2 milioni di € .
 
Dall’ultimo bilancio pluriennale, le cifre sono sparite, mentre è indicato solamente che il progetto sta andando avanti (pag. 83 della suddetta relazione).
 
Per questo inutile intervento l’Amministrazione ha anche acceso un mutuo (stimato in 600.000 €) che andrà in ammortamento dal prossimo 2012.
 
Come Gruppo Consiliare PRC-Cittadini per Castelfiorentino siamo assolutamente contrari 8gli unici in Consiglio Comunale) a questo spreco di denaro pubblico e chiediamo che l’Amministrazione stabilisca una diversa destinazione di questi soldi.
 
La nostra proposta è quella di creare una Commissione composta soprattutto da cittadini (estratti a sorte) in cui siano garantite le rappresentanze dei giovani e delle comunità straniere.
 
Questa Commissione dovrebbe elaborare una priorità di interventi necessari al paese di Castelfiorentino ed effettuare una proposta per il Consiglio Comunale attraverso la quale decidere come destinare parte delle risorse che l’Amministrazione vuole spendere per il rifacimento di Piazza Gramsci.
 
La partecipazione non è creazione del consenso attorno a scelte già prese dall’Amministrazione (come sta invece facendo l’Amministrazione Comunale di Castelfiorentino), ma si basa sul coinvolgimento dei cittadini nelle scelte del territorio.
 
 
Fonte: Gruppo Consiliare PRC-Cittadini per Castelfiorentino

martedì 11 ottobre 2011

Partiti comunisti uniti a Castelfiorentino contro il fascismo della Lega


Comunicato sulle perquisizioni avvenute a S. Miniato

Diamo tutto il nostro appoggio ai compagni della Comunità di Resistenza che sabato mattina sono stati svegliati all'alba per delle perquisizioni pretestuose, in piena continuità con l'ondata repressiva che da mesi sta colpendo in Toscana i movimenti, le realtà e le singole persone che osano protestare o manifestare contro i partiti di governo e le loro politiche.
Sembra infatti che le forze dell’ordine cercassero una bomboletta rossa e l'autore di alcune scritte comparse vicino al luogo dove si é svolta la festa della Lega, a S. Genesio.
Al brusco, inopportuno e dispendioso intervento delel forze dell’ordine, si aggiungono i propositi accusatori per un atto, quello delle scritte sul muro, di cui non si conosce il colpevole.
Forse la parola "odio" suono troppo violenta, ma é la reazione che il popolo toscano ha verso le violenze giornaliere (quelle purtroppo vere, reali) che la Lega fa non solo nei confronti dei migranti, ma anche di tutti gli italiani che hanno il coraggio di ribellarsi per proteggere i principi espressi dalla Costituzione.
Nel nostro piccolo, come lavoratori vogliamo esprimere ai compagni che risiedono a Castelfiorentino e in val d’Elsa, il nostro più totale appoggio in una lotta che é comune. A loro e a tutti gli onesti cittadini che ogni giorno difendono la Costituzione repubblicana va il nostro sostegno contro la politica di vero odio e ignoranza della Lega Nord e dei suoi alleati, dalla mafia ai neofascisti.
PRC  / FdS  Castelfiorentino
PdCI  / FdS  Castelfiorentino
PCL  Castelfiorentino

lunedì 3 ottobre 2011

Castelfiorentino: il sindaco dell'assurdo


Gli ultimi comunicati del Sindaco di Castelfiorentino rappresentano, ad oggi, l'apice dell'assurdo. Riportiamo quanto detto testualmente: l'insicurezza a Castelfiorentino è una percezione che deriva dalla presenza di stranieri in determinati luoghi.
 
Quindi é una PERCEZIONE - non un fatto reale - che deriva da una cosa più che naturale, il fatto che esistano persone di origine straniera, non che qualcuno compia reato.
 
Ancora, il Sindaco stesso rincara la dose affermando che i dati di polizia e carabinieri spiegano come non ci sia nessun aumento di reati, nessuna escalation di criminalità.
 
Quale soluzione offre il Sindaco? Aumentare i pattugliamenti dei vigili urbani nel centro storico e nella zona di "borgo". Quindi alla percezione si risponde con un'altra percezione, come coi finti malati si risponde con un palliativo, un placebo che in realtà porta solo un effetto concreto: istituzionalizzare il razzismo, legalizzare l'equazione straniero = criminale.
 
Come lavoratori di Castelfiorentino riteniamo che tutto questo sia assurdo, e che la misura del razzismo "istituzionale" sia colma. L'amministrazione nulla sta facendo di concreto per cambiare lo stato di degrado strutturale del Centro Storico (ma cerca invece di mantenere il ghetto in cui pochi ricchi possono continuare a chiedere affitti alti per case fatiscenti). Davvero gli elettori del PD vogliono tutto questo? E le altre forze di maggioranza?
 
Invece di investire REALMENTE in integrazione e collaborazione, si usa la stessa arma del PdL. Parole in superficie "moderate" e "democratiche" che lasciano invece sedimentare sentimenti di diffidenza e, col tempo, di odio e razzismo.  
 
In effetti, quali sono i "fatti recenti" che hanno causato tutte queste uscite razziste e securitarie di PD e PdL? La giunta sembra dimenticarsi infatti che proprio nell'ultimo mese é accaduto nel nostro comune un fatto tragico, una persona é morta sul lavoro. Per questo vero e orrendo fatto di cronaca, cosa ha fatto il PD e il suo Sindaco? 
 
A quanto sembra, hanno solo fatto loro non la lotta contro la povertà, ma direttamente quella contro i poveri, imbastendo una serie di comunicati e azioni ai limiti dell'assurdo.
 
Come lavoratori di Castelfiorentino protestiamo fortemente contro questo modo di trattare la cittadinanza, contro la deriva securitaria del PD. Chiediamo che si investa di più nel sociale, nella lotta alla povertà e all'emarginazione, a partire dal livello nazionale per arrivare al locale.
 
Cosa proponiamo? Iniziamo a punire coloro che tengono lavoratori a nero e che affittano a nero gli immobili. Perché è questo che imparano i migranti appena arrivano qui: che l’illegalità è la regola.
 
 
 
 
PRC - FdS Castelfiorentino - Montaione 
PCL Castelfiorentino 
Gruppo Consiliare PRC - Cittadini per

lunedì 29 agosto 2011

PRC-PCL Castelfiorentino su caduti sul lavoro

PRC-PCL Castelfiorentino su caduti sul lavoro

Castelfiorentino entra oggi nella cronaca nera, quella dei caduti sul lavoro. Alla famiglia di Ndoc Gomila va tutto il nostro cordoglio.
La tragedia avvenuta stamattina, 29 Settembre, é paradigmatica nell'Italia di oggi, nella quale la Valdelsa, e la Toscana in generale, non sono isole felici. Ndoc, cittadino albanese da poco trasferitosi a Castelfiorentino alla ricerca di un lavoro onesto, é caduto dal tetto sul quale stava effettuando delle riparazioni. Ndoc aveva tre figli da mantenere, era stato assunto a nero e non era stato regolarizzato; i "giornali" oggi già strillavano della morte di un altro "irregolare". Ci teniamo a dire che qui, come in tutta Italia, di veramente irregolare c'é soltanto il fatto che si continui ad assumere a nero, e soprattutto che si continui a chiamare ditte per svolgere dei lavori senza assicurarsi della regolarità dei contratti né se i lavoratori prendono le dovute precauzioni di sicurezza. Il "datore di lavoro" di Ndoc, anch'esso un migrante, é tutt'ora in arresto, ma chi ha fornito il lavoro sembra non subirà nessuna conseguenza.
Questo é paradigmatico della situazione attuale, in cui prima della sicurezza, si pensa al risparmio. In ogni appalto, pubblico o privato che sia. Questo rispecchia un modo di pensare e di agire errato, in cui si mettono all'ultimo posto i diritti dei lavoratori; anche nel caso dei lavoratori stranieri, é bene ricordare che essi si trovano discriminati soprattutto in quanto sono minori i loro diritti come lavoratori, a causa di un intricato sistema di leggi.
Sulle classi lavoratrici (italiane o di origine straniera, non fa differenza) il governo e i padroni (appoggiati dal PD e dai sindacati "amici", direttamente o indirettamente) fanno ricadere il peso di una crisi economica causata dai padroni stessi.
Non é possibile tornare sull'argomento della sicurezza sul lavoro e della precarietà solo dopo che le classi subalterne hanno pagato con un'altra vittima. A queste tragedie si aggiungono quelle giornaliere dei licenziamenti, della disoccupazione e della vita precaria.
Come lavoratori di Castelfiorentino diciamo che é l'ora di finirla con chi si riempie la bocca con la "sicurezza" e i "diritti", mentre normalmente agisce per favorire ogni giorno le pratiche del lavoro nero e dello sfruttamento. Diciamo anche basta allo sciacallaggio di chi usa queste tragedie per farne propaganda razzista e xenofoba.

PRC - FdS Castelfiorentino
PCL Castelfiorentino

URBANISTICA A CASTELFIORENTINO - Il PD usa la stessa arma di Berlusconi




URBANISTICA A CASTELFIORENTINO

La risposta del Sindaco Occhipinti e dell’Assessore Giglioli alla nostra domanda posta alla fine di luglio in Consiglio Comunale, ci farebbe sorridere, se non ci fosse da piangere.
La nostra domanda era: è opportuno, è buona prassi, è etico che il progettista di un piano di lottizzazione che prevede la costruzione di villini sia il fratello dell'Assessore ai lavori Pubblici, facente parte della Giunta che governa il territorio dove devono essere costruiti i villini stessi?
Per tutta risposta abbiamo ottenuto delle parole stupefacenti (si veda Antenna 5 Cronaca del 2 agosto
http://www.antenna5.tv/index.php/a5cronaca/10143-a5-cronaca-02-agosto-2011)
Il metodo è lo stesso usato da Berlusconi: se ti fanno una domanda scomoda, tu punta il dito contro colui che ti ha fatto la domanda e coprilo di ridicolo oppure massacralo con le parole.
Ci piacerebbe sapere che cosa ne pensa Roberto Saviano (tirato in ballo dall’Assessore Giglioli) della macchina del fango richiamata dall’assessore stessa. Quale sarebbe il fango che noi avremmo sollevato? Nessuno ha sostenuto che ci siano state pratiche men che lecite, noi abbiamo richiamato l’attenzione su una questione etica e di principio.
Alle parole di Sindaco e Assessore, noi rispondiamo che:
Abbiamo chiesto, in più di una occasione durante i Consigli Comunali, quale sia la disponibilità di immobili inutilizzati nel nostro Comune e quale sia la richiesta di immobili. L’Amministrazione ha sempre risposto che non lo sa.
Che senso ha quindi continuare a costruire case, quando non si conosce di quanto patrimonio immobiliare il nostro Comune dispone e quale sia la richiesta di case? Quale è la politica di questa Amministrazione in merito all’edilizia residenziale? Siamo contrari a continuare a consumare territorio inutilmente.
Il Sindaco e l’Assessore, con le loro parole, sembrano assolutamente estranei alle scelte urbanistiche di questa Amministrazione, come se non fossero loro a decidere cosa si deve o non si deve fare in questo Comune ma fossero lì per caso. A questo punto ci chiediamo chi decida della gestione del territorio nel nostro Comune. L’urbanistica e i lavori pubblici sono settori molto importanti per un’Amministrazione comunale, creano posti di lavoro, consumano territorio, fanno girare molti soldi, per questo è necessaria la massima chiarezza.
Quella che noi poniamo, è una questione di etica politica. Il conflitto di interessi nell’Urbanistica del nostro territorio sembra essere stato sempre abbastanza presente, ma mai nessuno (Consiglio Comunale, partiti, tecnici, cittadini) sembra essersene accorto. Il cittadino deve potersi fidare degli Amministratori, per questo le situazioni di conflitto di interessi devono essere evitate, a prescindere dalla correttezza di comportamento degli Amministratori (che nessuno, per altro, ha mai messo in dubbio).
Invece di scaldarsi tanto, Occhipinti e Giglioli diano una risposta alla nostra domanda, perché ad oggi non ce n’è pervenuta alcuna che sia pertinente alla nostra domanda.
Dal livello locale al livello nazionale, il PD ha notevoli conflitti di interesse, essendo contemporaneamente coinvolto nel governare territori e nell’amministrare aziende, patrimoni, istituti di credito locali e nazionali, aziende semi-pubbliche di gestione dei servizi e beni comuni, etc…
Per questi motivi, finché il PD non risolverà la questione del conflitto di interessi, non è e non sarà mai una valida alternativa al berlusconismo in questo Paese. Proprio perché ne utilizza le stesse modalità.


Gruppo Consiliare PRC-Cittadini per Castelfiorentino

sabato 30 luglio 2011

Che amministrazione é quella che non pensa ai suoi cittadini?

Il 26 luglio in Consiglio Comunale è stata approvata la delibera che dà il via libera alla variante urbanistica per il piano di lottizzazione a San Martino alle Fonti.


Il piano prevede la realizzazione di 44 villette di pregio; il Gruppo Consiliare del PRC-Cittadini per Castelfiorentino ha votato contro: poiché a Castelfiorentino ci sono molti immobili vuoti, a fronte di quale domanda si fanno dei villini di pregio??
In un momento in cui la crisi abitativa é all'ordine del giorno e, purtroppo, gli sfratti stanno diventando "cronaca quotidiana" (cresciuti del 110% in 2 anni - dati Sunia), il Comune non ha praticamente nessun appartamento a disposizione delle emergenze e non esiste un piano attuativo per case a canone concordato, che senso ha variare, costruire e consumare territorio a fronte di un numero sconosciuto di immobili vuoti e una domanda di immobili in calo?

Inoltre abbiamo rilevato che uno dei progettisti è fratello dell'attuale Assessore ai Lavori Pubblici Giglioli.

Ci poniamo e poniamo alla maggioranza PD la seguente domanda: è opportuno, è buona prassi, è etico che il progettista di un piano di lottizzazione che prevede la costruzione di villini sia il fratello dell'Assessore ai lavori Pubblici, facente parte della Giunta che può autorizzare o meno la costruzione dei villini?

Secondo noi, non è corretto: chi fa l'Assessore, non dovrebbe avere dei parenti stretti che presentano consulenze, progetti e quant'altro.
Purtroppo quello che accade oggi è prassi nel nostro Comune ed è accaduto anche in passato con altri assessori nelle precedenti Amministrazioni.

Dal punto di vista economico, sappiamo bene che l'edilizia é un modo semplice (non sempre corretto) per creare posti di lavoro (non fissi) e far girare soldi. Il destino del Consorzio Etruria dovrebbe aver insegnato qualcosa... Maggiormente la bolla immobiliare statunitense. Ma il PD e la maggioranza tutta pensano che l'investimento cieco e senza pianificazione sociale sia il metodo per uscire dalla crisi, o forse peggio ancora che la crisi sia giá passata. Quante case, magari costruite pure bene, ci ritroveremo presto vuote perché nessuno puó comprarle? Non riteniamo che questo corrisponda ad amministrare correttamente il territorio.
Gruppo Consiliare PRC-Cittadini per Castelfiorentino









mercoledì 15 giugno 2011

Un risultato che parla chiaro: SERVONO PIU' PARTECIPAZIONE E PIU' PESO AI BENI COMUNI

Sui referendum del 12-13 Giugno 2011
Un risultato che parla chiaro:
SERVONO PIU' PARTECIPAZIONE E PIU' PESO AI BENI COMUNI

Il raggiungimento del 57% di votanti ha sancito la riuscita dei 4 referendum. Questi riguardavano leggi volute dai governi Berlusconi (con qualche colpa anche dell’ultimo governo Prodi), non leggi di secondaria importanza bensì capisaldi della sua politica economica (privatizzazioni sempre più massicce), energetica (nucleare prima delle rinnovabili) e della sua “politica” personalistica (legittimo impedimento). Anzi, quest’ultimo tocca in modo inequivocabile lo scopo principale della politica della persona Berlusconi: salvarsi dai procedimenti penali, eludere la giustizia, garantirsi l’impunità.

La vittoria referendaria è quindi la vittoria di chi combatte quel tipo di politica, contro il prevalere degli interessi privati su quelli pubblici, contro l’accentramento del potere energetico in poche mani a scapito della salute dei cittadini e delle generazioni future, contro i privilegi di chi comanda, chiunque esso sia.
Questa vittoria ha avuto come fondamento l’impegno di tutti i comitati, liberi cittadini ed organizzazioni di base, che si sono mossi immediatamente su obiettivi concreti al di là di ogni appartenenza partitica o extrapartitica.
Ovviamente, non è una vittoria di uno o dell’altro partito: oggettivamente hanno vinto la partecipazione, i beni comuni, l’impegno civile, la volontà di uguaglianza di fronte alla legge.

Vorremmo qui fare dei distinguo per quanto riguarda l’azione dei partiti. Ce ne sono stati alcuni che hanno appoggiato questi movimenti di base fin da subito, con la partecipazione dei propri militanti, e altri partiti (alcuni auto - definitisi anche “anti-berlusconiani”) che hanno ostacolato il lavoro dei movimenti. Al primo gruppo appartengono tutti i partiti a sinistra del PD, con l’aggiunta dell’IdV, basta riflettere sul fatto che molti di essi (i partiti comunisti) mettono i beni comuni come primo punto nei loro programmi e soprattutto nella pratica quotidiana. Al secondo gruppo, invece, appartengono alcuni partiti di destra (autodefinitisi “destra sociale”, in realtà neofascisti), il centro ultracattolico e lo stesso PD. Mentre per destra e centro è superfluo elencare le prove della loro contrarietà, nella pratica, all’acqua pubblica e allo sviluppo delle rinnovabili, per il PD il discorso si complica. Bersani si è sempre detto favorevole al nucleare (che ritiene/riteneva necessario), mentre le uniche voci di dissenso arrivavano dall’area Marino.
In particolare, sui referendum riguardanti l’acqua pubblica, il PD, che ipocritamente nelle ultime settimane ha aderito al fronte del SI, non ha perso occasione per boicottare la raccolta di firme e, anzi, portare avanti sul territorio nazionale la nascita e lo sviluppo di SpA per la gestione dell’acqua come degli altri servizi pubblici.
A Castelfiorentino i manifesti sugli appositi spazi di affissione per i referendum sono lí a dimostrare che, malgrado il PD sia riuscito ad aggiudicarsi oltre la metá degli spazi di affissione, abbia poi coperto circa un terzo di tali spazi.
A livello locale i nostri militanti hanno sempre in mente il deciso, esagitato intervento dell’ex-segretario del PD castellano contro dei giovani che raccoglievano le firme per la legge di Iniziativa Popolare sull’acqua pubblica (primavera 2007).
Ci ricordiamo anche che il sindaco Occhipinti non ha concesso nel 2010 l’autorizzazione a raccogliere le firme per questo referendum in Piazza Gramsci durante il Primo Maggio: scelta istituzionale? Il fatto strano è che la CGIL (di cui Occhipinti ha pure fatto parte!) concesse invece la raccolta nello spazio privato dove ogni anno si festeggia la festa dei lavoratori a Castelfiorentino.
Abbiamo, infine, dei seri dubbi sulla volontà di ripubblicizzare il servizio idrico e altri beni comuni (perché QUESTO è il messaggio del voto referendario!) da parte del PD, in quanto questo partito non solo non si distacca dall’esempio locale di gestione finalizzata al profitto dell’acqua pubblica, l’ex sindaco Regini, ma non perde occasione (perfino in consiglio comunale!) di innalzarlo ad esempio di corretta gestione.
Due pesi e due misure? Ipocrisia? Piede in due scarpe?
La politica del PD a livello nazionale e locale si basa sull’attuazione della gestione privata e sullo smantellamento dei servizi pubblici, quindi la tardiva adesione al fronte del SI non nascondere questo dato di fatto.

Questo referendum, lo ripetiamo, è stato vinto dai cittadini che vedono nella partecipazione e nei beni comuni il motivo di lotta politica. Tutti i partiti che finora non l’hanno fatto, devono tenere conto di questi enormi segnali sociali.

Circolo PRC-FdS Castelfiorentino - Montaione

venerdì 18 marzo 2011

Quale Italia unita, oggi?

La Lega Nord ha da sempre operato per la divisione dell'Italia ed invece di incorrere nelle previste e doverose sanzioni di legge, ha avuto il sostegno di Bertlusconi perchè necessaria alla maggioranza di governo.

L'opposizione della Lega ai festeggiamenti del 17 marzo 2011, mette in evidenza il reale contenuto del “patriottismo” di La Russa e soci: vuota retorica reazionaria e guerrafondaia in contrasto con la Costituzione ed il Risorgimento, retorica pronta a soprassedere alle posizioni antinazionali della Lega per squallidi interessi di poltrone governative.

La contraddizione delle missioni di “pace” del nostro esercito con l'articolo 11 della Costituzione è chiara come il sole.

Così come lo è la contraddizione tra il vuoto “patriottismo” della destra con la sudditanza del nostro governo al dictat statunitense ed alle ingerenze della gerarchia cattolica.

Ma tali posizioni contrarie alla nostra indipendenza nazionale non sono nate con l'attuale governo: una breve analisi storica ci mostra che il Risorgimento, al di là delle mire espanzionistiche della monarchia piemontese, fu un movimento di massa ed i sui dirigenti a partire da Garibaldi, furono progressisti e popolari.

Un movimento di massa di rivalsa contro invasori e tiranni, che fu peró usato dalla nobiltá piemontese e italiana tutta. Le differenze tra quello prodotto dall'unificazione dell'Italia e quello che fu la Comune di Parigi del 1871 sono infatti enormi. Non ci dimentichiamo l'analisi di Gramsci e il fatto che la borghesia industriale consideró il meridione come prima colonia, non come parte integrante del nuovo Stato, in barba purtroppo a Garibaldi, Mazzini e Salvemini.

Il Risorgimento si collega con un filo rosso alla Lotta di Liberazione Antifascista: i partigiani come gli eroi risorgimentali morirono al grido di VIVA L'ITALIA, combatterono contro l'oppressione straniera e contro la reazione, nel primo caso contro il fascismo asservito al nazismo tedesco, nel secondo contro i sovrani assoluti degli staterelli italiani, contro la dominazione austriaca, contro il regime teocratico-medioevale dei papi.

Non a caso nel 1911 il Vaticano ostacolò in ogni modo i festeggiamenti del cinquantenario dell'unità d'Italia perchè la “libera” chiesa in libero Stato rimpiangeva il potere temporale perduto, rimpiangeva lo stato PONTIFICIO TEOCRATICO ED ASSOLUTISTICO, NON ERA SODDISFATTA DI ESSERE LIBERA di esercitare la sua influenza morale e religiosa, pretendeva il potere che gli era stato strappato con la Breccia di porta Pia.

Fortunatamente per le gerarchie cattoliche arrivò “l'uomo della provvidenza” (Mussolini) che con i patti lateranensi assicurò privilegi economici e giuridici alla Chiesa, asservì la scuola pubblica al Vaticano riconoscendo all'insegnamento della dottrina cattolica la posizione di “fondamento e coronamento dell'istruzione pubblica”.

La collusione del Vaticano al regime fascista toccò il culmine con l' ”opposizione” reticente e velata alle leggi raziali e con la persecuzione degli ebrei (senza nemmeno aver fatto finta di opporsi alla persecuzione dei nemici politici del fascismo).

L'asservimento dello Stato Italiano a quello Pontificio simboleggiata dall'onnipresente crocifisso nelle scuole e negli uffici pubblici continua a vincere e prosperare nel dopoguerra e trova nella Democrazia Cristiana il suo fido scudiero.

Questo percorso storico permette di capire il cambiamento della posizione del Vaticano nei confronti dello Stato italiano: non più opposizione reazionaria ad uno Stato liberale e laico, ma benevolenza e paterno amore verso uno Stato asservito alle gerarchie ecclesiastiche.

L'indipendenza nazionale, la laicità dello Stato, la più ampia libertà religiosa ed il rifiuto di qualsiasi privilegio a religioni che di fatto divengono religione di Stato devono divenire battaglie di progresso non solo estranee a inopportune guerre di religione, ma necessarie ad una autentica libertà di pensiero, sia religioso che agnostico, che ateo.

Come Gramsci mise in evidenza, la questione Cattolica é peculiare per la storia contemporanea del nostro paese ed i progressisti, i comunisti a maggior RAGIONE, devono far leva su ciò che unisce la dottrina cattolica agli ideali ed ai propositi di uguaglianza e lottare contro l'integralismo religioso asservito ai potenti e funzionale alla reazione.

Orlando Simoncini

Seg. PRC – FdS Castelfiorentino - Montaione

martedì 15 febbraio 2011

Martiri, memoria o revanscismo fascista?

Martiri, memoria o revanscismo fascista?


Anno dopo anno il "Giorno del ricordo" sta facendo percolare la sua vera motivazione all'interno della societá italiana. La festa dell'11 Febbraio, inserita sulla carta per commemorare le migliaia di vittime delle foibe, aveva ed ha un intento chiaro: sdoganare il fascismo, legandolo ad un nuovo orgoglio nazionale, ricostruire una memoria storica fasulla, fatta di numeri sensazionalistici e storicamente sbagliati, falsi, bugiardi. Condannare il movimento partigiano jugoslavo e accomunare tutti i partigiani a sentimenti di efferatezza e vergogna nazionale.

Ci stanno riuscendo, perche' mentre noi agiamo in profondita' laddove possiamo essere ascoltati (riportando fatti storici, numeri, dati, realta'), i nuovi fascisti hanno la strada aperta dei mezzi di comunicazione di massa e di orde di leccapiedi che grondano pieta' per dei martiri che non ci sono stati.

Gli effetti si vedono. La notte dell'11/2 di quest'anno e' stata bruciata, in pieno centro cittadino, la bandiera del circolo PRC di Castelfiorentino. Strana e plateale, per essere una ragazzata.

Ovvio dire che il PRC non fa un passo indietro su tutto quello che sta facendo, oggi, con quel circolo, cioe una serie di "cattiverie ignobili" : distribuzione di pane, pasta, vino, a costi bassissimi, senza fine di lucro. GAP, ripetizioni gratuite, distribuzione di vestiario usato e pulito a costo zero, coadiuvazione nella nascita di comitati cittadini per la difesa della scuola pubblica, per la corretta gestione dei rifiuti e delle rinnovabili, per l'integrazione sociale, lotta per la casa, appoggio alla FIOM e lotta, continua, duratura, per i diritti dei lavoratori.

In tutto questo, GC e PRC si stanno muovendo uniti a Castelfiorentino e in tutta la valdlesa, spesso e molto volentieri senza il nome del partito. Non faremo un passo indietro e continueremo a denunciare e a combattere il fascismo "sotto qualsiasi forma o nome"